LA LOTTA ALLA PROCESSIONARIA DEL PINO
Fino al Decreto 6 dicembre 2021, con il quale è stata abrogata l'obbligatorietà delle attività di disinfestazione contro la Processionaria del Pino, si pensava che le colonie di questi insetti, nutrendosi del fogliame vicino al nido, fossero altamente distruttivi per la sopravvivenza dei popolamenti arborei (pinete, rimboschimenti, boschi misti) del pino.
Appurato il fatto che questo pericolo non sussiste oggi la processionaria del Pino resta un problema di tipo sanitario, visto che durante lo stadio larvale tale insetto presenta una peluria che risulta particolarmente urticante per le mucose di diversi animali (persino la morte per soffocamento qualora una di queste larve venisse ingerita) e per l'uomo. Per questo motivo è l'Autorità sanitaria locale competente che, in taluni casi, può comunque disporre l'obbligatorietà di eventuali interventi di profilassi, ad es. mediante l'emissione di Ordinanze Sindacali
In mancanza di interventi di profilassi è importante tener presente che, in presenza di queste colonie di insetti, è assolutamente necessario adottare opportune precauzioni: ad esempio, da fine Autunno ad inizio Primavera non ci si deve avvicinare a larve o nidi e bisogna evitare di sostare sotto le piante infestate, mentre all'inizio della primavera, quando si possono osservare con particolare frequenza le processioni di larve lungo i tronchi o sul terreno, bisogna evitare di avvicinarsi così come si deve evitare di raccogliere o uccidere i bruchi con mezzi inadeguati (scope-rastrelli).
Gli interventi vanno infatti affidati a personale specializzato adeguatamente protetto (occhi e cute), che può adottare differenti metodi per combattere la processionaria del pino, ottenendo il duplice scopo di porre fine all’attività trofica dell'insetto, salvaguardando la salute delle piante ospiti.
Come Ecosistem elimina la Processionaria del Pino?
Distruzione meccanica dei nidi
La lotta meccanica contro la processionaria del pino consiste nel togliere manualmente dalla pianta infestata i nidi di processionaria. Tale operazione viene svolta solitamente in inverno, prima che le larve siano uscite dal nido, con l’ausilio di scale e tronca rami; durante il prelevamento dei nidi è necessario vestirsi in modo adeguato per evitare il contatto con i peli urticanti.
Trappole ai feromoni (o ferormoni)
I ferormoni sono sostanze chimiche rilasciate dalla femmina per attirare il maschio durante il periodo dell’accoppiamento. Disporre di trappole ai ferormoni può essere utile per monitorare la diffusione delle falene di processionaria e per confondere le falene maschio nella ricerca della femmina. Evitando l’incontro tra i sessi, infatti, si evita la fecondazione e quindi la formazione di una nuova generazione di insetti.
Lotta microbiologica
La lotta microbiologica contro la processionaria del pino è attualmente il metodo di intervento più utilizzato e consiste nell’impiego di un insetticida biologico che, tramite un batterio che colpisce la processionaria, paralizza la larva danneggiandone i centri nervosi. Tale insetticida, che può essere diffuso con mezzo aereo (elicottero) o tramite un atomizzatore, colpisce solo alcuni lepidotteri, dunque non risulta pericoloso per la biodiversità della zona in cui viene effettuato il trattamento.
Endoterapia
Per endoterapia si intende il trattamento fitosanitario eseguito attraverso l’immissione di sostanze insetticide e/o fungicide direttamente all’interno del sistema vascolare della pianta. Attraverso il flusso traspiratorio la soluzione viene poi traslocata all’intera chioma dove esplica azione di protezione contro i patogeni per tutta la stagione.